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The making of Music Power è un video documentario che racconta le fasi di sviluppo della composizione musicale e della registrazione, lasciando intravedere lo stile ed il clima di lavoro.
Regia, riprese e montaggio sono della Maestra Raffaella, con la collaborazione dei bambini.

Gli obiettivi musicali

Le fasi di lavoro

1. Scrittura del testo

Il testo è stato scritto in inglese, costruendo delle frasi con senso compiuto (e spelling corretto) a partire da parole chiave del mondo della musica e dello spettacolo, che i bambini conoscono attraverso i mezzi di cominicazione di massa o Internet. Le intuizioni chiave sono state individuali, poi rielaborate ed arricchite nel piccolo gruppo autogestito.

2. Strutturazione del testo in forma di canzone

Il testo è stato poi strutturato nella forma musicale della canzone, con strofe e ritornelli. Il lavoro guidato in classe ha portato all'individuazione di un ritornello stabile e di una strofa modello che potesse essere variata nel lavoro di gruppo.

3. Improvvisazione di melodie

I ragazzi hanno creato melodie in modo estemporaneo, improvvisando con la voce. L'esplorazione melodica è stata registrata con la videcamera, perchè nessuna delle idee melodiche andasse perduta. Ci siamo presto accorti che le melodie migliori erano anche le più facili da memorizzare. Selezionare le più belle non è stato difficile.

4. Strutturazione delle melodie in frasi

Le melodie scelte sono state analizzate, contandone le pulsazioni e riproducendole alla lavagna con notazione non convenzionale che evidenziasse la relazione tra testo e pulsazione. Dall'analisi di melodie e canzoni note si è estratta la forma della frase musicale come una struttura con pulsazioni raggruppate per multipli di 4, con una frase primaria di 8 pulsazioni. Le melodie sono state adattate (unite, tagliate, ripetute...) fino ad inserirsi nel modello di frase ad 8 pulsazioni.

5. Arrangiamento vocale e strumentale

La melodia principale è stata arrangiata per coro e solista, con accompagnamento di batteria, basso, tastiere, chitarra classica ed elettrica, percussioni, sax. Valentina De Rosa, esperta arrangiatrice, ha saputo valorizzare le intuizioni musicali dei bambini aiutandoli a memorizzare le parti ed a combinarle in modo da creare un insieme pieno. L'arrangiamento è stato rielaborato molte volte, anche durante la fase finale di registrazione su tracce separate.

6. Esecuzione e registrazione su tracce separate

Questa fase è avvenuta in sala prove, individualmente o per piccolo gruppi. Ciascun bambino ha eseguito la propria parte da solo, sentendo l'insieme in cuffia. Marinella di Nunzio ha guidato con pazienza il lungo lavoro, durato più di 10 ore. Ogni strumento è stato registrato singolarmente. La batteria è stato il primo, seguita dalla tastiera, da una voce guida e dal basso. E' stato un momento di grande concentrazione dove anche il suonare una singola nota ha richiesto molta attezione: andare fuori tempo è un attimo!

7. Missaggio

Il missaggio è stato fatto da Marinella Di Nunzio in un secondo momento, unendo le registrazioni dei singoli strumenti in un insieme unico. Quando la canzone finale è stata proposta alla classe c'è stato un momento di stupore per la qualità dell'insieme: Ma siamo proprio noi??. Poi i ragazzi hanno cominciato ad analizzare con minuzia gli equilibri sonori dei vari strumenti, esigendo delle modifiche. Ho avuto la sensazione che desiderassero percepire nell'audio la stessa compartecipazione che erano abituati a vivere nell'animazione. Il missaggio è stato modificato più e più volte, fino ad ottenere l'approvazione del gruppo.

8. Pianificazione del videoclip

Già durante la fase di arrangiamento, in classe si è cominciato a discutere del contenuto del videoclip. I ragazzi hanno guidato il soggetto in modo da dare finalmente sfogo al loro desiderio represso di essere i protagonisti, spingendo le loro proposte un po' oltre quanto fosse normalmente ammesso a scuola. Una trovata creativa, minimalisticamente narrativa, ha permesso di trovarne un giusto contenitore. Non è stata costruita sceneggiatura nè storyboard. L'attenzione era più concentrata sull'emozione di un gesto che sul suo significato narrativo.

9. Riprese del videoclip

Le riprese sono state fatte in toto dalla Maestra Raffaella. Il lavoro era stato talmente impegnativo, da non lasciare tempo ai bambini per sperimentazioni dietro la videocamera. I bambini hanno inventato i gesti, procurato i costumi, creato le coreografie, invitato la cagnolina Stella.

10. Montaggio finale

Il montaggio finale è stato tecnicamente a carico della Maestra Raffaella. I contenuti sono stati invece discussi in classe. Le diverse bozze sono state visionate in classe utilizzando il portatile della maestra, discusse e criticate insieme. Tanto alla maestra quanto ai bambini è stato a cuore che il video fosse bilanciato, con una presenza sullo schermo di tutti e di ciascun bambino.

11. La pubblicazione

I corto è stato mostrato in anteprima mondiale durante il Film Festival di corti di Ponte San Nicolò ed è stato ricevuto con delirante entusiasmo dai bambini del territorio. Curiosamente il corto è stato accolto tiepidamente su Internet e in altri Film Festival.

I tempi

L'attività si è svolta da Ottobre 2009 ad Aprile 2010, per 3 ore settimanali curricolari (1 musica + 2 arte) + 10 ore extra-curricolari per la registrazione multitraccia nel piccolo gruppo

Gli spazi

Il grosso dell'attività si è svolta nell'aula della classe. Durante la fase più rumorosa abbiamo cercato soluzioni per non disturbare i nostri - seppur pazienti - colleghi. Abbiamo ricoperto di coperte le porte o abbiamo tentato di utilizzare lo scantinato della scuola. Alla fine abbiamo chiesto l'aiuto del Comune di Ponte San Nicolò ed ottenuto l'uso gratuito della sala prove, una stanza ben insonorizzata già dotata di batteria ed amplificatori.

La metodologia

Il lavoro si è sempre svolto con la classe, in modo collaborativo, fatta eccezione per la registrazione individuale degli strumenti.
Elemento caratteristico dell'attività è stato l'atteggiamento aperto all'incognito, portando all'estremo la ricerca dell'originalità.

Tutti i momenti di ricerca (fossero questi a caccia di un idea, di una frase inglese, di una melodia musicale, di un passo acrobatico) sono stati aperti da una fase di esplorazione libera.

Le discussioni sono sempre state precedute da una fase di brainstorming, che permettesse di partorire idee prima convenzionali poi sempre più spinte verso la follia. La lavagna (di ardesia!) è stato il nostro strumento di memorizzazione.
La discussione in classe è stata gestita con l'utilizzo di un passaparola, per garantire a ciascuno un giusto spazio di parola.

L'esplorazione melodica è avvenuta nella classe, lasciando che, a turno, i bambini usassero la voce per cantare la prima melodia che passasse loro per la testa. La videocamera è stato il nostro strumento di memorizzazione.

Per approfondimenti sullo stile e sulla metodologia di lavoro si veda la relativa pagina del progetto Esperimenti di Cinema.


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